La Fed si riunisce, con le aspettative di un taglio dei tassi che si scontrano con la forza dell’economia americana.
La Federal Reserve, guidata dal presidente Jerome Powell, si appresta a tenere la sua prima riunione del 2024 per discutere la politica dei tassi di interesse. Come per la Banca Centrale Europea, gli analisti prevedono che la Fed manterrà i tassi invariati, attualmente compresi tra il 5,25% e il 5,5%: un vero record degli ultimi 23 anni.
Tassi d’interesse: taglio sì o taglio no?
Dopo la riunione di oggi del Fomc – il braccio di politica monetaria della Federal Reserve – nella giornata di domani, mercoledì 31 gennaio, sarà annunciato il verdetto sui tassi d’interesse. Il dilemma principale per la Fed è se annunciare o meno l’intenzione di tagliare i tassi.
Secondo gli analisti però, si teme che anche Powell – come ha recentemente dichiarato Christine Lagarde – potrebbe decidere alla fine di lasciare stabili i tassi, oggi tra il 5,25% e il 5,5%. Tuttavia, l’ostacolo principale a un taglio imminente è rappresentato dalla forza dell’economia americana, in particolare dal Pil USA.
Dagli ultimi dati infatti, emerge che – nel corso del quarto trimestre del 2023 – il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha riportato una crescita annuale pari a +3,3%, che conferma la solidità dell’economia americana.
Il Fattore Inflazione
L’inflazione è un altro fattore chiave che la Fed deve considerare. L’indice core, che esclude i prezzi più volatili dei beni alimentari ed energetici, è salito del 3,9%, rallentando rispetto al +4% di novembre, ma oltre il +3,8% stimato.
Nonostante ciò, la Fed presta maggiore attenzione all’altro indicatore dell’inflazione, il trend del PCE core, che a dicembre ha segnato un rialzo inferiore, pari a +2,9%. La Fed resta concentrata sulla necessità di non mantenere i tassi a un livello elevato per un periodo di tempo troppo lungo.
Si prevede insomma che la Fed faccia dietrofront sui tassi, contrariamente alla Banca centrale europea. Alcuni analisti prevedono che Powell lascerà aperta la possibilità di un potenziale taglio dei tassi d’interesse a marzo, a seconda dei dati.